Ti racconto un po' di me
Sono Niccolò Palombo e vivo a Genova, città dove sono nato – in un piovoso Settembre del 1995 – e cresciuto.
Attualmente lavoro con gli altri colleghi dello Studio legale Martini come avvocato penalista, per cui mi puoi trovare quasi tutti i giorni a bazzicare tra i corridoi del tribunale.
Di mio posso dirti che sono una persona determinata, che si pone dei traguardi e prova a raggiungerli ad ogni costo. Quando non lavoro o non scrivo mi piace tenermi in forma. Insomma, cerco di investire bene il mio tempo. A detta di molti dovrei imparare a rilassarmi di più: ti giuro che ci provo ma per come sono fatto io è davvero difficile!
Le mie più grandi passioni sono scrivere e leggere. Strano, vero, per una persona che gestisce un blog letterario?
Ho sempre letto, soprattutto la letteratura dell’orrore, uno dei miei grandi amori: ebbi il mio primo incontro con il genere da bambino, guardando le copertine delle raccolte di Stephen King nella fornitissima libreria di mia madre. Poi sono arrivati i Piccoli brividi, Poe, King stesso e, infine, Lovecraft, che è tutt’ora uno dei miei autori preferiti.
Le mie pubblicazioni
Ho pubblicato tanti racconti in altrettante antologie ma vado particolarmente fiero dei lavori solo a mio nome:
- Il mio Manichini ha vinto la sezione Thriller del Premio Nazionale Romanzi e Generi indetto da Edizioni Italiane. Lo trovi qui.
- Linea notturna, una raccolta di cinque racconti lunghi di genere horror è pubblicato con Rudis Edizioni da giugno 2023. Puoi acquistarlo qui.
- Caligo è il primo racconto che abbia mai pubblicato su una rivista, in questo caso Malgrado le mosche. Leggilo qui.
Perché parole e paura?
Facile spaventare con uno jumpscare, ma con le pagine di un libro?
Me lo sono sempre chiesto, fin da quando ho iniziato a leggere e a scrivere un certo tipo di storie. Seduti al cinema o sul divano è davvero facile prendersi un bello spavento: gli stimoli sono maggiori, essendo prevalentemente visivi. Non parliamo dei jumpscares, che io personalmente non sopporto. Tutta la sala vede le stesse scene e sente le stesse cose, spesso una musica studiata appositamente per stimolare in noi quell’impressione di mordi o fuggi e che rende nell’immediato più credibili – e dico nell’immediato – anche le peggiori porcherie.
Quello che succede tra le pagine di un libro invece te lo devi immaginare. No, non ci sono colonne sonore, non ci sono jumpscares se non quelli che vogliamo crearci noi. Il bello è che ognuno di noi elaborerà ambientazioni e personaggi diversi, mostruosità e sensazioni differenti. Tutto questo grazie a un lavoro ben maggiore che davanti a uno schermo.
Parliamoci chiaro, i protagonisti veri siamo noi! Non ci limitiamo a subire passivamente impressioni e stimoli ma li creiamo attivamente. È proprio per questo che adoro leggere.
E quindi eccoci al punto fondamentale: come può il libro che teniamo tra le mani aiutarci a raggiungere lo scopo principale per cui abbiamo deciso di acquistarlo e, cioè, avere paura o comunque sconvolgerci, perturbarci?
Quello che voglio è partire dal dato più immediato che abbiamo, cioè proprio quel libro che adesso stiamo sfogliando. Magari la biografia dell’autore può aiutarmi a chiarire certi punti: parlo di filosofie di vita e di episodi traumatici. Certo, vero. Ma non voglio che offuschino il contenuto, vero e proprio motivo per il quale io e te, lettore o lettrice, siamo qui adesso.
Da qui è nata l’idea per Parole e Paura: un’analisi approfondita che non può essere critica o recensione semplicemente perché non si risolve in un consiglio o in un numero di stelle su un totale di cinque. Non ti dirò “compra questo libro”: ci sono tantissimi altri appassionati e professionisti che hanno in merito opinioni molto più valide di quella che potrebbe essere la mia. Se vuoi un consiglio, affidati a loro.
Se invece cerchi una riflessione sia teorica che pratica più approfondita sulla paura, l’inquietudine, l’orrore, che traspare dai testi dei tuoi autori preferiti, sei nel posto giusto.